![“Political equality...[is] meaningless in the face of economic inequality.” Global Week of Action on Education march, Liberia. Photo: Abraham Conneh/Oxfam](http://www.oxfam.org/sites/www.oxfam.org/files/imagecache/middlewidth/pressrelease/16600scr-education-march-660x290.jpg)
I leader del mondo devono mirare a ridurre la disuguaglianza globale almeno fino ai livelli del 1990.La crescita esplosiva delle ricchezze più estreme sta esasperando la disuguaglianza e ostacolando la capacità del mondo di contrastare la povertà. Questo è l'avvertimento di Oxfam in un comunicato pubblicato oggi prima del Forum Mondiale per l'Economia che si svolgerà a Davos la settimana prossima. I 240 miliardi di dollari guadagnati nel 2012 dai 100 miliardari più ricchi del mondo sarebbero sufficienti a eliminare la povertà dalla terra per quattro volte, secondo il rapporto dell'Oxfam dal titolo "il costo della disuguaglianza: come gli eccessi di ricchezza e di reddito fanno male a tutti quanti." Invita i leader del mondo a mettere un tetto agli eccessivi redditi ed a impegnarsi a ridurre la disuguaglianza fino ad almeno i livelli del 1990. L'1% più ricco ha avuto un aumento di redditi pari al 60% negli ultimi 20 anni e la crisi finanziaria ha addirittura accelerato il processo invece di rallentarlo. Oxfam avverte che gli eccessi nelle ricchezze e nei redditi non sono solo immorali ma anche inefficienti per l'economia, pericolosi per la democrazia, disgreganti per la società e distruttivi per l'ambiente. Jeremy Hobbs, Direttore generale di Oxfam International, afferma: “Non possiamo più fare finta che la ricchezza di pochi generi per forza un vantaggio per tutti: troppo spesso è vero l'opposto." “La concentrazione di risorse nelle mani dell'1% più ricco deprime l'attività economica e rende la vita più dura per tutti gli altri - in modo particolare per quelli sul gradino più basso della scala economica." “In un mondo in cui le risorse essenziali come l'acqua e la terra sono sempre più scarse, non possiamo più permetterci di concentrare risorse nelle mani di pochi e lasciare che i molti si contendano il poco rimasto." Il consumo di derivati del carbonio fatto da quelli dell'1% più ricco è stimato fino a 10 mila volte superiore a quello del cittadino medio USA. Oxfam dice che i leader di tutto il mondo dovrebbero imparare dai successi conseguiti oggigiorno in paesi come il Brasile - che ha sostenuto una rapida crescita mentre riduceva la disuguaglianza - così come dai successi conseguiti nella storia come negli Stati Uniti degli anni '30 quando il New Deal del presidente Roosevelt contribuì a ridurre la disuguaglianza ed a contrastare interessi costituiti. Roosevelt aveva notoriamente avvertito che "l'uguaglianza politica conquistata era priva di significato in presenza di disuguaglianza economica." Serve un nuovo accordo globaleHobbs sostiene: “Ci serve un New Deal globale per invertire la tendenza di crescita di disuguaglianza degli ultimi decenni. Come primo passo i leader del mondo dovrebbero impegnarsi formalmente a ridurre la disuguaglianza ai livelli del 1990. “Dai paradisi fiscali alle deboli legge per l'occupazione, i ricchi si avvantaggiano di un sistema economico globale che li favorisce. è ora che i leader riformino il sistema in modo da farlo funzionare nell'interesse dell'umanità intera piuttosto che della élite del mondo. ” Dalla chiusura dei paradisi fiscali - dove sono nascosti circa $32 migliaia di miliardi di dollari pari ad un terzo di tutta la ricchezza del mondo - potrebbero essere ricavati fino a 189 miliardi di addizionali tasse. Oltre alla lotta contro i paradisi fiscali, il nuovo accordo globale dovrebbe includere i seguenti elementi:
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