pubblicato 29 nov 2015, 09:28 da Elisabetta Rossi
Italy Equality Group ha lanciato un appello per più equità e giustizia ambientale: assieme ad IfE a a più di 200 organizzazioni da più di 50 paesi diversi da ogni parte del mondo chiediamo a tutti i governi del mondo riuniti al COP21 a Parigi di considerare la dimensione della disuguaglianza quando si affrontano le questioni del clima.
Lanciamo un appello ai governi del mondo, alle nazioni ed alle comunità affinché venga riconosciuto: - che la disuguaglianza è parte integrante della crisi climatica: ne è sia causa che conseguenza;
- che coloro che hanno meno colpa di questo problema sono anche quelli che ne patiscono le conseguenze più drammatiche;
- che i paesi sviluppati hanno il dovere etico e legale di aiutare i paesi in via di sviluppo nell'adattarsi al cambiamento climatico;
- e che tutte le nazioni debbono dare supporto alle proprie comunità più vulnerabili.
Inoltre chiediamo ai governi del mondo, alle nazioni ed alle comunità, di impegnarsi a far si che -- le dimensioni della disuguaglianza e della ingiustizia, in tema di crisi climatica, siano un elemento centrale degli accordi sul clima del COP 21 e dei conseguenti programmi;
- i vantaggi per la protezione dal clima, per i trasferimenti di tecnologia e per i programmi CDM [Clean Development Mechanism - Meccanismo di Sviluppo Pulito - ndt] siano indirizzati verso la gente giusta ed in particolare verso le comunità più povere;
- ci sia una distribuzione globale più equa della ricchezza e delle risorse, compresi anche i tetti per l'emissione di gas serra;
- vengano forniti ai paesi in via di sviluppo ed alle comunità meno privilegiate quelle risorse economiche, tecnologie e conoscenze necessarie a proteggersi dagli effetti del clima ed a muoversi con successo lungo un percorso di sviluppo efficiente e sostenibile;
- vengano messi in atto dei meccanismi finanziari per il clima che colmino il divario di capacità tra le nazioni e che consentano alle comunità emarginate di implementare le proprie priorità;
- venga sviluppato e messo in atto un piano globale di reinsediamento per tutti i profughi in fuga da conflitti o da collasso economico - spesso dovuto al peggioramento del clima;
- vengano rispettati tutti i diritti umani durante l'intero processo di reazione al cambiamento del clima;
- ci siano cambiamenti del sistema sociale, economico e politico, che rendano le società più eque e partecipative;
- si garantisca ai lavoratori il supporto economico durante la transizione verso fonti di energia alternative al fossile;
- si disinvesta dalle attività economiche legate ai combustibili fossili e si reindirizzino gli investimenti verso tecnologie per l'energia sostenibile; e che
- le decisioni vengano prese in forma più democratica, permettendo alle comunità più vulnerabili di svolgere un ruolo determinante nel definire come meglio ottenere resilienza sociale, mitigazione ed adattamento.
|
|